Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L'altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c'è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell'impresa a pochi mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall'obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c'è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile...
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Thriller Dopo «Il suggeritore», un’altra straordinaria prova da genio del male subito al vertice della classifica. Carrisi, a Roma è caccia all`uomo
Sergio Pent, Tuttolibri - La Stampa
La narrativa di genere italiana nell`ultimo decennio ha assunto connotazioni precise, molto «patriottiche», spesso geograficamente circoscritte, dando onore e lustro a nomi che ora appartengono - più o meno di diritto - al conclave degli uomini di fama. La definizione di «giallo» è proprio quella che meglio si presta a definire le coordinate di queste narrazioni, che ormai spesso si autoriciclano in una rendita acquisita senza più calarsi nell`arena delle grandi sfide. Il noir è un`altra cosa. Il noir, oggi, si chiama Jeffery Deaver, Franck Thilliez, Jo Nesbo. Il noir, in Italia, svetta nella nostra memoria con due titoli mai più ripetuti con lo stesso tono grintoso e incalzante, dal sapore internazionale: Io uccido di Giorgio Faletti e L`impagliatore di Luca Di Fulvio. Le geniali contorsioni del male presenti a ritmo di maratona degli orrori in queste due opere, le abbiamo ritrovate di recente solo in un altro autore, subito premiato dal pubblico con un felice passaparola e grandi consensi anche all`estero: Donato Carrisi e Il suggeritore ci hanno portato a baldanzose vanterie nazionali sulla capacità di strutturare un thriller imprevedibile, violento ma non splatter, coerente e contorto al punto da avere l`impressione di assistere a mezza dozzina di episodi di «Criminal Minds» in contemporanea.
Alla seconda prova Carrisi, anziché suscitare i leciti dubbi di un`attesa al varco, si ripete balzando subito in testa alle classifiche, dove probabilmente festeggerà il Natale. Il tribunale delle anime è un`altra straordinaria operazione da genio del male, calato in una dimensione realistica sotterranea sempre un po` alternativa e parallela alla quotidianità, di quelle - tuttavia - che offrono ampi spazi di dubbio sulla normalità dei profili sconosciuti che incrociamo per strada. Ora sappiamo che qualcuno di questi anonimi passanti potrebbe essere un «penitenziere». Non è giusto privare il lettore di ogni singola scoperta del romanzo, compreso questo termine oscuro, inquietante. Ma ancora una volta Carrisi ci accompagna con invidiabile maestria nel suo inferno privato, in compagnia di personaggi che mutano il loro ruolo a seconda delle circostanze, lasciando spazio ad altre figure che compongono - tutte insieme - un puzzle di delirio e di suspense allo stato puro.
Marcus e Sandra: sono questi i nomi principali su cui soffermarsi, sono le loro vicende - anche private - quelle da seguire senza distrarsi, in una Roma quanto mai angosciante e tenebrosa con i suoi segreti raccolti in tanti anfratti, comprese certe piccole chiese misconosciute. Marcus è un «cacciatore del buio», Sandra una fotorilevatrice della Scientifica: entrambi partono dalla scoperta di un presunto serial killer trovato in coma con una scritta sul petto: «Uccidimi». Manca una ragazza - Lara - all`appello delle sue vittime, e manca un movente per la morte inspiegabile del giornalista David, marito di Sandra. Vendetta e perdono, ma soprattutto misteri assoluti, circonfusi di velleitarie santità, sono gli ingredienti di una storia che a metà volume sembra già tirare le fila, mentre le sorprese - le terribili sorprese - sono ancora tutte di là da venire.
La capacità di Carrisi di stupire il lettore è davvero ammirevole, in questa sua strategia delle tensioni occulte disseminate nelle pieghe del passato, in un limbo di piste false e presenze inquietanti in cui - attenti al suggerimento - niente e nessuno è mai quello che sembra, fino all`ultima pagina. Sarà intrattenimento, senza dubbio, ma scrivere romanzi come questo comporta una certa dose di genialità e una mente duttile, variegata, narrativamente complessa, strutturata - se vogliamo - anche in maniera perfidamente matematica. Eccoli qui, dunque: Deaver, Thilliez, Nesbo, che finalmente hanno trovato in Donato Carrisi l`ideale quarto partner per un fantastico poker con il delitto.
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